giovedì 19 novembre 2009

LO SPECIALE: MERITO E DIRITTO ALLO STUDIO

Dalla pubblica amministrazione all’università, merito e valutazione sono le parole d’ordine usate per legittimare e costruire consenso attorno a provvedimenti e presunte riforme. E a ragione: in una società ingessata, in cui da un lato le disuguaglianze socioeconomiche
si aggravano e dall’altro la mobilità sociale è minima, l’idea che ognuno possa disporre delle opportunità che le proprie capacità gli offrono, sembra condivisibile.

Inchiesta

Proviamo a distinguere i provvedimenti adottati dai “valori” usati per legittimarli:
l. 1/2009, ripartizione differenziata dei tagli della 133/2008 in base alla classifica ministeriale delle università meritevoli, via libera ai concorsi indetti ormai 2 anni fa e annunciata riforma della governance. Quali sono gli equilibri che hanno portato a questi provvedimenti? La struttura di potere che governa l’università (il cosiddetto baronato) ne è intaccata? C’è una relazione tra il merito e i dispositivi implementati dal ministero?
Cercheremo di rispondere a queste domande analizzando la classifica degli atenei virtuosi dello scorso 24 luglio, tracciando i profili dei paladini del merito nell’Universitá, usando le informazioni raccolte dal collettivo Fuori Controllo di Scienze Politiche.

Giallo al ministero dov'è sparito il merito?
La cronistoria
I protagonisti del merito

I Privati

Diversi sono stati i provvedimenti legislativi volti a una privatizzazione del sistema università,
a partire dalla possibilità per le università di trasformarsi in fondazioni di diritto privato (l. 133/2008), per arrivare all’annunciata presenza nel Consiglio di Amministrazione
di almeno il 40% di membri esterni (ddl di riforma dell’Universitá). Saranno i privati made in Italy a salvarci dai baroni e a instaurare la meritocrazia? Cercheremo di rispondere a partire da esempi concreti.

Ci salveranno i Privati?

Diritto allo Studio

Se i provvedimenti adottati dal governo andassero in una “direzione” meritocratica, vedremmo maggiori opportunità per gli studenti provenienti da backgrounds disagiati e meno abbienti. Vedremmo insomma qualche forma di potenziamento del diritto allo studio capace di garantire paritá di condizioni materiali. Perché solo cosí avrebbe senso ricondurre le differenze nei rendimenti al merito individuale. Se i tagli fossero indirizzati
a colpire i baroni e a incrementare il diritto dello studio vedremmo piu’ servizi per gli studenti e regole che cercano di scalfire la corporazione docente. Ci addentreremo nella nostra università, la Statale di Milano, con l’aiuto di uninversi.org : biblioteche, mensa, tasse…. (nel prossimo numero casa e mobilitá). A che punto siamo?

Diritto allo Studio e servizi agli studenti, a che punto siamo?
Un pranzo in Statale
Le tasse aumenteranno?

Le precondizioni del Merito

Il merito, per poter passare da semplice valore a criterio in base al quale ridistribuire ricchezza, deve poter essere definito, scomposto in indicatori e misurato attraverso indici. Ma quali ne sono le precondizioni? Daremo qualche spunto di riflessione, non abbiamo una risposta pronta. Contribuite alla discussione inviandoci le vostre opinioni a
sotto-traccia@inventati.org.
Le pubblicheremo sul nostro sito sottotraccia.tk e sul prossimo numero della rivista.

Le precondizioni del merito

Nessun commento:

Posta un commento